Studio nutrizione dietetica applicata e vegetariana: La plicometria.
La plicometria è un metodo per valutare, attraverso equazioni derivate statisticamente mediante studi di popolazione, il contenuto di grasso corporeo sottocutaneo e indirettamente la massa grassa dell’organismo. Si attua mediante uno strumento, chiamato Plicometro.
Il Plicometro, ideato da Tanner e Whitehouse, consente di valutare la massa corporea in un soggetto, partendo dalla determinazione dello spessore (plica) del tessuto adiposo in alcuni punti definiti del corpo. Con il termine “plica” si intende lo spessore di una piega costituita da cute e del relativo tessuto adiposo sottocutaneo. Il plicometro è simile a una pinza, è dotato di una scala graduata che misura la distanza tra le due estremità. La plica cutanea da misurare va presa tra pollice e indice e poi afferrata con il plicometro che deve essere impostato in modo da esercitare una pressione costante di 10 g/mm2, trascorsi due secondi si effettua la lettura. È importante che il plicometro venga ben utilizzato e sia accuratamente tarato al fine di escludere errori di misurazione.
Diversi tipi di equazione sono alla base delle misurazioni. I metodi più noti sono quelli che utilizzano le equazioni di Jackson-Pollock, Durnin-Womersley e Katch-McArdle
Metodo Jackson-Pollock – La metodica di Jackson e Pollock può essere utilizzata con due diversi tipi di equazione, una con 7 punti di rilevamento (i cosiddetti punti di repere) e una con 3. L’equazione che prende in considerazione i 7 punti di rilevamento viene generalmente utilizzata nella valutazione della composizione corporea della popolazione in generale; l’equazione che invece utilizza solo tre punti di rilevamento (che sono diversi a seconda del sesso del soggetto) viene usata per la valutazione della composizione corporea di soggetti sportivi.. I protocolli generalmente utilizzati prevedono la rilevazione di 7 punti (Jackson & Pollock): tricipite, addome, soprailiaca, sottoscapolare, ascellare, pettorale, coscia.